Valutazione attuale: / 3
ScarsoOttimo 

 

In Biologia si definisce “organismo” un essere vivente dotato di una propria forma specifica capace di vivere autonomamente; questa definizione suggerisce l’idea che gli organismi, a partire da quelli osservabili ad occhio nudo fino a quelli osservabili solo al microscopio, sono delle entità singole, ma basta guardare l’ambiente che ci circonda per trovare diverse forme di “associazioni” di organismi che condividono strutture e funzioni che gli permettono di “difendersi” meglio e reperire più facilmente sostanze nutrienti nell’ambiente in cui vivono.

biofilm su catetere (Donlan and Costerton, 2002).

Un tipo particolare di associazione microbica è il “biofilm”, nel quale gli organismi sono cementati in una matrice polimericamolecola derivata dall'unione di unità semplici chiamate monomeri, prodotta dai microrganismi stessi, e aderenti ad una superficie che può essere di natura biotica (tessuti animali e vegetali) o abiotica (minerali, vetro, plastiche ecc.). Questa “strategia” di aggregazione viene utilizzata dai microrganismi più disparati, come, ad esempio, quelli presenti all’interno dell’apparato digerente del corpo umano o i microrganismi ritrovati all’interno dei sistemi di depurazione delle acque. L’associazione in biofilm viene sfruttata da un numero elevato di microrganismi negli ambienti più diversi in quanto conferisce loro alcuni vantaggi come una maggiore protezione e resistenza nei confronti di agenti antibiotici, sostanze chimiche e detergenti. I biofilm possono essere formati sia da microrganismi eucarioticiorganismo con cellule dotate di nucleo (contenente DNA), separato dalla restante parte della cellula mediante una membrana, ed i altri organelli circondati da membrana (alghe e funghi) che procarioticiorganismo con cellule prive di nucleo ed altri organelli circondati da membrana (batteri), in entrambi i casi essi rappresentano un sistema biologico altamente organizzato e strutturato che può essere formato da una singola specie o da diverse specie. La formazione del biofilm è un processo complesso e geneticamente controllato. Negli ultimi anni lo studio dello sviluppo dei biofilm è stato approfondito anche dal punto di vista genetico, con la caratterizzazione di alcuni geniuna porzione di DNA che contiene le informazioni necessarie per la produzione di una specifica proteina. coinvolti in questo processo di differenziamento.

 


Della ricerca ci parla la Dr.  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , docente di Microbiologia presso il Corso di Laurea in Scienze Ambientali, e autore di molti articoli su riviste nazionali ed internazionali.

I ricercatori del gruppo di Microbiologia del DiSTABiF hanno svolto uno studio mirato all’identificazione dei geni coinvolti nello sviluppo di biofilm da parte del batterio Lactobacillus plantarum, un batterio lattico probioticomicrorganismi vivi che quando somministrati in quantità adeguata conferiscono benefici alla salute dell’ospite(Organizzazione Mondiale della Sanità), utilizzato in molti processi di conservazione e trasformazione nell’industria alimentare, nonché uno dei componenti principali della microflora intestinale umanal’insieme degli organismi microscopici che vive, prolifera e muore all’interno dell’intestino umano. I ricercatori del DiSTABiF hanno utilizzato questo batterio come sistema modello per studi genetici utili a determinare i geni coinvolti nella  formazione di biofilm.

 

 

Nell’ambito della ricerca è stato studiato il ruolo di tre geni presenti nel patrimonio genetico di L. plantarum. Sono stati costruiti ceppi mutanti di L. plantarum, in cui i geni di interesse venivano eliminati, e si è verificato se questi microrganismi conservavano o meno la capacità di associarsi. I risultati ottenuti hanno dimostrato che i tre geni identificati codificano proteine coinvolte nella formazione di biofilm. Ulteriori studi sono attualmente in corso per caratterizzare la funzione di tali proteine.


 


 

Il nostro gruppo sta portando avanti una ricerca sull'utilità della divulgazione di risultati della ricerca scientifica attraverso siti internet ed i social network. Rispondendo ad un semplice questionario potrai aiutarci a capire quali sono le modalità migliori per comunicare i risultati delle ricerche svolte in campo ambientale.