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Nel 2006 la regione Campania presentava circa 5,7 milioni di abitanti con una produzione giornaliera di rifiuti di circa 7.900 tonnellate, numeri ragguardevoli che, a causa di una sostanziale carenza gestionale ed impiantistica hanno creato più volte situazioni di criticità, note come “emergenze”, per le quali lo Stato Italiano ha subito procedure di infrazione e conseguenti proposte di sanzioni economiche dall'Unione Europea.

Il bilancio di massa dei rifiuti in Campania prima dell'attuale piano (Mastellone, 2009)


La gestione dei rifiuti nasce con l’era moderna con l'intento di garantire condizioni igieniche di vita alla popolazione rimuovendo i rifiuti dalle zone popolate; questo servizio è divenuto così usuale tanto che non se ne percepisce la necessità tranne nei casi in cui esso non adempie al suo obiettivo primario: togliere i rifiuti dalla nostra vista. Con l'aumento della produzione industriale e dei consumi, oltre alla maggiore complessità della composizione dei rifiuti, il ruolo stesso della gestione rifiuti è cambiato evolvendosi dal semplice mantenimento di opportune condizioni igieniche a sistema di "filtro" tra le attività umane e l'ambiente. Il cambio di rotta nelle politiche di gestione dei rifiuti ha richiesto lo sviluppo di tecnologie sicure e affidabili per la raccolta ed il trattamento dei rifiuti; la scelta delle migliori opzioni da attuare va effettuata sulla base delle esigenze del territorio e deve rispettare alcuni criteri comuni dettati dall'Unione Europea: una corretta gestione dei rifiuti deve infatti garantire la tutela della salute umana e dell'ambiente, la conservazione delle risorse, dei materiali dell'energia, e dello spazio ed, infine, deve essere sostenibile, in altre parole non deve generare problematiche per le nuove generazioni.

I principi dettati dall'Unione Europea sono stati utilizzati per redigere il piano di gestione dei rifiuti della regione Campania. La riduzione della produzione dei rifiuti e il riciclo dei rifiuti per ottenere materie prime seconde sono obiettivi che devono essere tenuti in considerazione in sede di predisposizione di un piano di gestione dei rifiuti ma che non dipendono da esso in quanto legati a strumenti normativi più generali, a regole di mercato internazionali e allo sviluppo di una vera e propria “domanda”. Riduzione e riciclo non sono lo scopo finale della gestione dei rifiuti ma devono essere considerati poiché influenzano la scelta delle tecnologie di trattamento e la loro potenzialità. Altrettanto basilare è la conoscenza della composizione chimica del rifiuto, che fornisce indicazioni sulla sua eventuale tossicità e sul possibile recupero e riciclo di parte del rifiuto.

Attualmente la gestione dei rifiuti in Campania prevede come principale soluzione il confinamento in discarica, determinando il sacrificio di territorio per il contenimento dei rifiuti. La prevalenza della stoccaggio definivo dei rifiuti ha creato diverse problematiche ambientali, le discariche si esauriscono rapidamente, costringendo gli amministratori alla ricerca di nuove zone da sacrificare per il confinamento dei rifiuti con tutte le problematiche sociali connesse. Negli ultimi anni è stato messo a punto un impianto per il trattamento termico dove vengono utilizzati dei rifiuti pretrattati per la produzione di energia, in attesa della messa a punto dell'impianto i rifiuti conservati in balle sono stati lasciati in siti di stoccaggio dispersi nel territorio. Un sistema di gestione dei rifiuti basato su un'unica opzione è molto fragile, interruzioni di pochi giorni di un impianto a causa di ordinaria manutenzione portano a situazioni di crisi a livello regionale.

Ci espone la ricerca la Prof.  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , docente di Impianti Biochimici presso il Corso di Laurea in Scienze Ambientali, e autrice di molti articoli su riviste nazionali ed internazionali

Gli ingegneri del DiSTABiF si occupano da diversi anni di piani di gestione dei rifiuti che si basino su principi dettati dell'Unione Europea. È infatti utile ribadire che le opzioni per operare una corretta gestione dei rifiuti sono diverse e la scelta della migliore di esse si fonda sulla specificità territoriale ed è vincolata alle situazioni pre-esistenti ed all’evoluzione normativa ma anche alle richieste del mercato.L’energia, le materie riciclate, le scorie inerti sono tutti prodotti utili a ridurre la pressione antropica sull’ambiente e possono essere ottenuti dai rifiuti con trattamenti sicuri e sostenibili.

 

 

Gli autori del lavoro raccomandano una profonda trasformazione dell'attuale gestione dei rifiuti in Campania, basata soprattutto su trattamenti di tipo meccanico-biologico e successivo conferimento dei residui in discarica. L'analisi del flusso di massa ha dimostrato che gli obiettivi della gestione dei rifiuti potranno essere pienamente raggiunti se la percentuale di raccolta differenziata passerà dall'11% almeno al 35%, se i rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata saranno trattati anaerobicamente, con conseguente utilizzazione del metano, e se l'incenerimento sostituirà sempre più i trattamenti meccanici e il conferimento indiscriminato in discarica.

 

 


 

Il nostro gruppo sta portando avanti una ricerca sull'utilità della divulgazione di risultati della ricerca scientifica attraverso siti internet ed i social network. Rispondendo ad un semplice questionario potrai aiutarci a capire quali sono le modalità migliori per comunicare i risultati delle ricerche svolte in campo ambientale.